La visione di ANSFISA per il futuro delle infrastrutture

Intervista a Galileo Tamasi, Coordinatore Sistemi di Gestione della Sicurezza, Normativa e Standard Tecnici (DGISA) di ANSFISA
In questa intervista, l’ingegnere Tamasi, professionista specializzato nei sistemi di gestione della sicurezza per ANSFISA, racconta la missione dell’Agenzia, l’importanza della certificazione Certing e le opportunità professionali e tecnologiche che si aprono per il futuro.
Ingegnere Tamasi, ci può illustrare in breve cos’è ANSFISA e di cosa si occupa? Qual è il suo ruolo all’interno dell’Agenzia e come è nata l’idea di creare una partnership con Certing?
ANSFISA è l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali. È stata istituita il 28 settembre 2018 con il decreto Genova, dopo il crollo del ponte Morandi, ed è operativa dal 30 novembre 2020. L’Agenzia ha il compito di promuovere la sicurezza e vigilare sulle infrastrutture ferroviarie, stradali, autostradali e sugli impianti fissi come metropolitane, funivie, seggiovie, tramvie, scale mobili, tapis roulant e ascensori pubblici. ANSFISA mira a garantire il miglioramento della qualità delle infrastrutture di trasporto terrestre e una mobilità più sicura per tutti i cittadini sul territorio nazionale. In Agenzia ho il ruolo di Professionista con specializzazione sui sistemi di gestione della sicurezza. L’idea di lavorare con Certing è nata sul tavolo tecnico di consultazione degli organismi di verifica della conformità istituito dall’Agenzia e che ho il piacere di coordinare.
Perché questa specifica certificazione? Può raccontarci la sua esperienza di certificazione? Nello specifico, cosa l’ha portata a scegliere proprio questa specializzazione e quali vantaggi pensa possa comportare?
Questa certificazione nasce dall’esperienza fatta negli scorsi anni nel settore aeronautico e ferroviario. In aviazione civile e a livello mondiale, la presenza del safety manager è obbligatoria in tutte le organizzazioni, dalle più grandi alle più piccole, per garantire la sicurezza e la gestione dei rischi associati alle operazioni di volo. Nel settore ferroviario invece troviamo il professionista esperto in valutazione del rischio ferroviario che si occupa di determinare e valutare i rischi associati alle infrastrutture ferroviarie e ai sottosistemi, garantendo che siano conformi alle normative europee e nazionali. La mia esperienza di certificazione è partita molti anni fa quando ho conseguito la specializzazione come professionista antincendio, uno dei primi modelli di certificazione delle competenze professionali elaborata dal Ministero dell’Interno. Successivamente mi sono reso conto che avevo bisogno di una certificazione più ampia che abbracciasse tutti gli ambiti della sicurezza, e quindi ho scelto quella di Certing, che a differenza di molti altri modelli si basa sulla evidenza di competenza e non sulla conformità ai requisiti.La specializzazione in sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza, oggi è una delle migliori a cui possano ambire i colleghi: in Italia è in corso un importante processo di monitoraggio e riabilitazione delle infrastrutture di trasporto, per questa nuova specializzazione ci sono già importanti occasioni di lavoro mentre altre specializzazioni andranno in pensione nel medio termine. Ai vantaggi specif ici si accompagnano gli altri vantaggi della certificazione Certing: il riconoscimento del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), che si traduce in un alto livello di credibilità, la robustezza del processo di qualificazione che garantisce una valutazione completa delle competenze del candidato e soprattutto l’aggiornamento continuo. Queste certificazioni richiedono infatti un aggiornamento periodico per mantenere la validità, assicurando che i professionisti rimangano aggiornati con le ultime normative e tecnologie.
Nel regolamento di riferimento della certificazione Certing si dice che il candidato alla certificazione deve dimostrare di saper:
• progettare, implementare e assicurare l’esercizio del sistema di gestione della sicurezza;
• assicurare l’evoluzione e l’incremento di maturità del sistema di gestione della sicurezza anche nell’ottica del miglioramento continuo;
• dialogare costruttivamente con l’Accountable Manager (Dirigente responsabile del sistema di gestione) e con il Safety Board (Consiglio di Sicurezza);
• comprendere e se possibile anticipare le esigenze degli stakeholders, individuando le migliori soluzioni in sicurezza;
• contribuire al mantenimento dei livelli di regolarità e sicurezza del traffico a seguito di modifiche operative, attività ispettive ed esercizio di cantieri di lavori stradali.
Si tratta di un profilo molto articolato: chi può accedere a questa certificazione e come può dimostrare queste competenze?
Alla certificazione possono accedere tutti i Colleghi che abbiano conseguito un diploma di Laurea in Ingegneria (Specialistica/Magistrale) e iscrizione quinquennale all’albo Professionale degli ingegneri nella Sezione A del Settore Civile e Ambientale. Sono altresì accettati tutti i titoli, corsi e diplomi riconosciuti ed equipollenti a quelli italiani, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. La dimostrazione delle competenze avviene sia mediante la presentazione della documentazione che accompagna la domanda di certificazione e sia mediante una prova orale. La documentazione è soggetta a istruttoria da parte della Commissione di Valutazione e solitamente include contratti, lettere di incarico, fatture, relazioni. Si tratta di documenti probatori che dimostrano inequivocabilmente un’attività professionale tracciabile e dai quali si evince l’assunzione di responsabilità.
Tra i requisiti è richiesta la partecipazione a un corso ANSFISA sui “Sistemi di Gestione della Sicurezza per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture”. Sono già disponibili questi corsi o quando si prevede di attivarli?
In questi giorni l’Università di Genova sta erogando la prima edizione del corso sui “Sistemi di Gestione della Sicurezza per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture” a 27 Colleghi di Autostrade per l’Italia. Il corso di livello universitario è patrocinato da ANSFISA e consentirà di raccogliere le prime impressioni da docenti e allievi, in modo da effettuare i necessari miglioramenti per renderlo disponibile a tutti in un prossimo futuro. Nelle more dell’entrata a regime dei corsi ANSFISA è comunque ritenuto valido per il rilascio della certificazione uno dei seguenti corsi:
• Corso Base e Avanzato Safety Management System dell’Italian Flight Safety Committee;
• Corso ICAO Annex 19 – Safety Management Systems;
• Corso CIFI – Esperto in valutazione del rischio e verifica CE dei sottosistemi ferroviari.
Il MASTER di II livello in Gestione della Sicurezza delle Reti e dei Sistemi di Trasporto; Eventi formativi di livello universitario patrocinati o riconosciuti da ANSFISA sui Sistemi di Gestione della Sicurezza per la verifica e la manutenzione delle infrastrutture.
Potrebbe indicarci i vantaggi professionali per le figure di Safety Manager e degli altri ruoli strategici per i quali questa certificazione è titolo preferenziale?
Gli ingegneri certificati potrebbero essere chiamati da tutti i proprietari e i concessionari delle reti stradali e autostradali al fine di ricoprire il ruolo di “Safety Manager”. Si tratta di più di 9000 organizzazioni, tra società e Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, Regioni). A tale proposito vale la pena di precisare che la certificazione delle competenze è un requisito preferenziale per l’assunzione degli incarichi. Secondo le previsioni delle attuali linee guida sui Sistemi di Gestione della Sicurezza ANSFISA, “Il Responsabile Tecnico per il Sistema di Gestione della Sicurezza (Safety Manager) dovrà essere un Ingegnere Civile preferibilmente in possesso della Certificazione in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza rilasciata da un Organismo abilitato al rilascio della Certificazione di competenza a Professionisti, secondo quanto prescritto dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024”.
La certificazione delle competenze è inoltre obbligatoria per almeno un componente dei gruppi di verifica ispettiva e per almeno un componente del gruppo di delibera degli Organismi di Certificazione di parte Terza che saranno riconosciuti da ANSFISA e che potranno rilasciare le certificazioni di sistema. Infine, la certificazione costituisce un requisito auspicabile per tutti gli ingegneri che siano a qualsiasi titolo coinvolti come CSP/CSE o Direttori dei Lavori in cantieri stradali o come RSPP o Direttori Tecnici di imprese che lavorano nel settore della manutenzione e delle ispezioni alle opere stradali/autostradali (ad esempio ispezioni di ponti, viadotti, opere geotecniche, gallerie, etc.).
Pensa che ci saranno ulteriori sviluppi o potrà essere potenziata la collaborazione con Certing?
Certing partecipa regolarmente al tavolo di consultazione istituito da ANSFISA. La collaborazione tra le due Agenzie è auspicabile per unire conoscenze e capacità e affrontare problemi complessi in modo più efficace. Il fabbisogno di nuove competenze è strettamente legato alla rivoluzione digitale in corso. Presto avremo veicoli in grado di dialogare con l’infrastruttura e offrire assistenza alla guida di qualità impensabile fino a ieri. Per noi, ciò significherà promuovere l’innovazione, sviluppando nuove soluzioni e approcci per affrontare le sfide, con i colleghi ingegneri ancora una volta protagonisti.
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Estratto da Il Giornale dell’Ingegnere n.1/2025