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Arriva la nuova certificazione per le attività d’indagine su strutture e infrastrutture

La certificazione Certing Advanced di «Ingegnere esperto in strutture specializzato in diagnostica strutturale» va ad aggiungersi al repertorio delle qualificazioni professionali rilasciate dall’Agenzia nazionale del CNI.

A partire dal 27 aprile gli ingegneri interessati potranno avviare la procedura per conseguire la certificazione, il cui Regolamento Tecnico è stato messo a punto in collaborazione con Codis, l’Associazione per il controllo, la diagnostica e la sicurezza delle strutture infrastrutture e beni culturali. 

La nuova qualifica arriva in un momento importante per il settore.

Le Linee Guida per la classificazione, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti appena emanate dal Consiglio Superiore dei LL.PP., si basano su un modello di gestione multidisciplinare del rischio che richiederà professionisti altamente qualificati.

La certificazione di ingegnere specializzato in diagnostica strutturale

La promozione della figura di ingegnere specializzato per le attività di indagine su strutture ed infrastrutture, ha un duplice scopo.

Il primo obiettivo è valorizzare i professionisti all’interno della Comunità scientifica, della Pubblica Amministrazione e dell’opinione pubblica, il secondo è quello di tutelare la categoria dalle pratiche scorrette, ossia da tutte quelle attività non conformi o non etiche svolte come consulenza e che riguardano sia la valutazione dei controlli a supporto della sicurezza delle strutture e delle infrastrutture, sia il controllo delle caratteristiche e posa in opera dei nuovi materiali da costruzione.

La certificazione della figura professionale costituisce lo strumento a garanzia del livello di competenza iniziale atteso e del suo mantenimento nel tempo attraverso un processo di aggiornamento continuo.

Come spiegato dall’ingegnere e dottore di ricerca Eduardo Caliano, presidente di Codis, l’idea della nuova certificazione è nata di comune accordo con il CNI in seguito alla circolare 633 del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. sul riordino del settore dei laboratori.

Ing. Caliano, quali sono i motivi che, insieme all’Agenzia Certing, vi hanno portato a introdurre questa nuova specializzazione?

«Lo scorso dicembre il Servizio Tecnico Centrale ha diffuso la Circolare 633 che chiarisce che ai laboratori è vietata qualsiasi forma di consulenza nell’ambito della programmazione di una campagna di indagini e ciò impone una separazione dei ruoli fra i tecnici, per lo più ingegneri esperti in prove, e il soggetto esecutore delle prove stesse. Lo scopo è rafforzare la figura di chi le indagini le progetta, le pianifica e le gestisce. Per questo abbiamo chiesto che il percorso professionale venisse irrobustito così da consentire ai liberi professionisti di poter sovraintendere alla prove attraverso una competenza che sicuramente la certificazione CERTing potrà dimostrare».

Con le nuove Linee Guida appena emanate, le attività ispettive e valutative su ponti e viadotti saranno affidate a personale di adeguate competenze che saranno presto stabilite. Secondo lei possedere la certificazione di ingegnere specializzato in diagnostica strutturale, potrebbe essere una di queste?

«Lo auspico. Spero che nei bandi pubblici per le attività di ispezione e controllo si faccia riferimento alla certificazione proposta da CERTing, introducendo un criterio di punteggio preferenziale nei confronti di chi possiede la certificazione così da avvantaggiare la PA nella scelta del tecnico più esperto».

Le strutture e le infrastrutture sono organismi complessi. Quali conoscenze deve avere l’Ingegnere specializzato in diagnostica strutturale?

«Innanzitutto l’ingegnere esperto in diagnostica deve avere una laurea in ingegneria civile o edile e quindi possedere conoscenze sulla tecnica delle costruzioni, da applicare alla conoscenza delle opere contemporanee, ma deve anche conoscere le tecniche realizzative dell’edilizia storica, riferibili, prima dell’avvento della scienza delle costruzioni, soprattutto al sapere empirico. Al tempo stesso deve essere un tecnico esperto in fenomeni chimici del degrado strutturale delle strutture, così come deve saper padroneggiare le tecniche diagnostiche e gli strumenti per controllare che l’acquisizione del dato avvenga in maniera conforme».

Come si pone l’Ingegnere specializzato in diagnostica strutturale nei confronti del Direttore dei Lavori e del Collaudatore?

«Il tecnico certificato non va a sostituire il professionista incaricato per la direzione, la progettazione e i collaudi, ma lo affianca così da ottimizzare i processi di conoscenza delle strutture esistenti».

Quest’ulteriore specializzazione va ad aggiungersi alle altre che Certing ha messo a punto negli anni. Come valuta questo sistema di certificazione delle competenze?

«Ritengo sia una grande intuizione, perché certificare le competenze è il futuro dell’attività professionale. Inoltre permette di guardare anche al mercato estero dove non vige la separazione ordinistica delle carriere professionali, ma si fa riferimento alla certificazione delle competenze».

Lei pensa di richiedere la nuova certificazione?

«Certo, già dalla prossima settimana».

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