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CERTING? Una carta in più da giocare sul mercato estero

Alfredo Ingletti è socio fondatore, presidente e direttore tecnico di 3TI Progetti, società di ingegneria fondata nel 1997 e che conta oggi più di 250 professionisti di 18 Paesi diversi. Dal 2013 al 2017 è stato vicepresidente con delega all’internazionalizzazione dell’Oice, mentre dal 2018 è membro del board dell’Associazione.

Nello stesso anno ottiene la certificazione CERTing, livello Advanced, di ingegnere esperto in sistemi edilizi, specializzato in edilizia abitativa, industriale, rurale, scolastica, alberghiera e collettiva. 

Una scelta dettata dalla sua «filosofia di vita» e dalla ferma convinzione che sia fondamentale promuovere «la validità delle certificazioni, a beneficio dell’intero sistema».

 

Intervista di Chiara Samorì per la rivista INGENIO

 

Ing. Ingletti lei è a capo di un’importante società di ingegneria con all’attivo più di 2.500 progetti, tra questi, le metropolitane di Doha in Qatar e Riyad in Arabia Saudita, l’ampliamento della metro a Parigi, un porto hi-tech in India, solo per citarne alcuni. Quali motivi l’hanno spinta a richiedere la certificazione delle sue competenze? Era necessario?

«Non è stata una necessità, anche perché allo stato attuale non si tratta di una certificazione abilitante. Tuttavia credo nell’importanza e nella validità delle certificazioni, ho sempre promosso tutti i percorsi e le iniziative volte ad attestare in modo oggettivo le competenze del professionista. Lo stessa società 3TI Progetti fin dall’inizio ha scelto di operare secondo un Sistema di gestione integrato SGI – Qualità – Ambiente – Sicurezza, conforme e certificato con riferimento alle norme UNI. Un principio che abbiamo seguito anche per quanto riguarda l’uso del Building Information Modeling, infatti siamo stati tra i primissimi a chiedere di ottenere la certificazione BIM del nostro processo di lavoro, con anche lo scopo di promuovere il principio della certificazione come l’attestazione delle competenze acquisite rilasciata da una parte terza».

Occorre più attenzione verso questo tipo di certificazioni?

«Promuovere e sensibilizzare i professionisti sul valore delle certificazioni va a beneficio dell’intero sistema, perché il riconoscimento di qualsiasi tipo di competenza a opera di un soggetto accreditato, a mio parere, è sempre meglio che non l’autocertificazione delle proprie qualità. Inoltre parliamo di un documento, quello di Certing, rilasciato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, un organismo riconosciuto a livello internazionale».

Ritiene che la certificazione possa contribuire concretamente a qualificarsi sul mercato del lavoro?

«Paradossalmente penso possa avere una maggiore valenza all’estero che non in Italia. Siccome è rilasciata da un organismo pubblico, ufficiale e riconosciuto, può rappresentare una carta in più da giocare all’estero. Ci sono Paesi dove c’è una grande attenzione a tutto ciò che concerne certificati e attestazioni, come a esempio l’India. Nella valutazione dei curriculum di un professionista ai fini dell’acquisizione di un incarico potrebbe essere un elemento positivo».

Come si è svolto il colloquio?

«Il colloquio è stato semplice, un confronto piacevole tra i colleghi, tra l’altro, per questioni logistiche, si è svolto via Skype perché in quel periodo ero a Doha per lavoro. La commissione ha esaminato i dieci progetti che avevo presentato con allegate le prove documentali e comprovanti le attività svolte».

La rinnoverà?

«Senz’altro».

 

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